| Maddalena Dalla Murajune 04 Urgenze, quando mai non ci sono state? Mi verrà detto che si tratta della loro consapevolezza a essere qui interpellata. Dichiarazioni, manifesti, richiami, voci hanno segnato, ribattuto o abbandonato tracciati, esternato e obbligato tendenze su cui le coscienze si muovono, in un circolo non privo di vizi – inevitabile collettivamente, ma riconoscibile individualmente.
Un appello collettivo o individuale? "Cosa ci importa di più?" oppure "Che cosa è più importante per me, in questo momento?". Lo scarto è un abisso che non spetta a me colmare, una proiezione che non faccio. Non mi riconosco in un "noi" che non sia quella specificità che è di ogni individuo.
Prioritario è definire l'arco di durata di "questo momento". Per quanto li stiri, in ciascuno di questi momenti – questo, questo, questo... – risponderei non ciò che è importante, ma solo la sua maschera temporanea, il contingente – quel "nodo" di pensieri, qui e ora, per un po'. Importante è oltre questo imbroglio puntuale. Fissare l'attenzione, definire una forma equivale a fermarsi prima, smettere di cercarlo. Non voglio farlo.
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