| Elio GrazioliGiro di Boa Dunque, dicevamo, un corso d’acqua, il flusso, le onde che il battello lascia solcandolo, le sponde, persone che passano a piedi o in bicicletta, poi un ponte che attraversa il paesaggio, sottolinea l’orizzonte, sbarra lo sguardo in profondità. Tutte metafore, dicevamo. Di che cosa? Della vita, di che altro? del flusso dello spaziotempo e degli accadimenti che lo punteggiano, frammentano, interrompono, sezionano; e del montaggio, dicevamo, cioè del dispositivo, della mappa, del modo che possiamo avere di intendere la realtà, il pensiero, di muoverci in essa, di comprenderla e di agire al suo interno. Di prendere posizione. Prendiamo, per esempio, ancora il ponte che è ciò che collega le parti, le discontinuità, le sponde. Si vede subito cosa è in gioco. La sponda è l’altro, l’altra parte, è il due. Ma che cosa significa “due”? Uno e uno, separati, autonomi, distaccati? o già in relazione tra di loro, che rimandano l’uno all’altro? oppure uno la ripetizione, la copia dell’altro? Due è l’inizio di una serie, di una moltiplicazione, di una proliferazione, del tre, del quattro, del cinque e così via? Un ponte come collega dunque? Lega e al tempo stesso moltiplica. Quando l’acqua è perfettamente ferma, guardate, le sue arcate si riflettono perfettamente e si trasformano in anelli di una catena. Legare-collegare. Più le sponde sono lontane, potremmo dire parafrasando i surrealisti, più il ponte è spettacolare. Ma in realtà le sponde, le parti sono sempre molto lontane, anche quando apparentemente sono molto vicine, perché il ponte, mentre rende operante il rapporto, rende visibile la distanza, la differenza. C’è infatti una differenza di partenza e una anche di arrivo, diversa dalla prima. E infine c’è quella che, invisibile fino a quel momento, l’accostamento mostra innescando il confronto, l’associazione, il ritmo, l’articolazione delle parti. E ancora, ancora, così facendo, il montaggio dà consistenza all’immagine, dà corpo al discorso, aggiunge carne, umori, sensorialità al senso: suoni, vibrazioni, sinestesie, intermedialità, coinvolgimento, interazione.
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