EDITORIAL / EDITORIALE § is the graphic sign that organizes the development and succession of concepts in alphabetic writing. § is also the title of this issue that deals with the relationship between what is and what isn’t linguistic in writing, with the alphabetization and the de-alphabetization of languages, with their relationship to spoken and written words in the practice of visual arts, with the experience of time in the rhythm of visual and acoustic forms and with the related phenomenon of memory; and finally, with the numerous interweaving of all these themes. § is also the ordered succession of the different contributions and materials, which have been gathered and arranged on shelves, following Warburg’s rule of good neighbourhood and multiple collocation in different areas. Each contribution reverberates on the one which it is brought close to, each time in a different way. § è un segno grafico che scandisce lo sviluppo e la successione dei concetti nella scrittura alfabetica. § è anche il titolo di questo numero dedicato al rapporto tra ciò che nella scrittura è linguistico e ciò che non lo è, all’alfabetizzazione e alla de-alfabetizzazione delle immagini, alla loro relazione con la parola detta e scritta nella pratica delle arti visive, all’esperienza del tempo nel ritmo della forma acustica e visiva e al fenomeno correlato della memoria; ai molti intrecci infine di questi temi. § è anche il susseguirsi cadenzato dei contributi e dei materiali, qui ordinati per scaffali seguendo la regola warburghiana del buon vicinato e della loro plurima collocazione in aree diverse. Ogni contributo riverbera sull’altro al quale è ogni volta diversamente accostato. |
SHELF 1 / SCAFFALE 116 AND 35mm WORDS AND PICTURES / PAROLE E IMMAGINI IN 16 E 35 mm The howl and escape in Charles Laughton's Night of the Hunter, Morgan Fisher's structural films and the role played by spoken and written words in cinema language. L'urlo e la fuga nel film di Charles Laughton, il cinema strutturalista di Morgan Fisher e il ruolo svolto dalla parola detta e scritta nel linguaggio cinematografico. |
Bruno FornaraCONSTRUCTING MEANING / COSTRUIRE SENSO Film critic Bruno Fornara analyses a sequence from Charles Laughton’s film Night of the Hunter and highlights how meaning is constructed. Narration, sounds, real and symbolic images alternate and juxtapose and it is precisely this interweaving of different planes that makes the film powerfully meaningful. Fornara’s analysis dismantles the film before our eyes to bring out its structure; in a similar way Morgan Fisher investigates the constitutive elements of film language, including the material ones. Bruno Fornara, author of an essay about Charles Laughton’s film, is a film critic, cinema teacher at the Holden school in Turin, member of the film selection committee at the Venice International Film Art Festival 2012. He’s been co-director of Ring! , the festival of film critic in Alessandria and director of Alba International Film Festival. Il critico cinematografico Bruno Fornara analizza una sequenza del film La morte corre sul fiume di Charles Laughton evidenziando come avvenga la costruzione di senso. Narrazione, suoni, immagini reali e simboliche si alternano e si sovrappongono ed è, appunto, nell’intrecciarsi di questi diversi piani che il film acquista tutta la sua forza significante. L’analisi di Fornara smonta il film davanti ai nostri occhi per metterne in evidenza la struttura; in modo analogo Morgan Fisher indaga gli elementi costitutivi del linguaggio cinematografico, compresi quelli materiali. Bruno Fornara, autore di un saggio sul film di Charles Laughton, è critico cinematografico, docente di cinema alla Scuola Holden di Torino, membro del comitato di selezione dei film per la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2012. E’ stato co-direttore di Ring!, festival della critica cinematografica di Alessandria, e direttore dell’Alba International Film Festival. |
SHELF 2 / SCAFFALE 2SPEAKING AND TOUCHING / PARLARE E TOCCARE Touch, intersensory competence, Drums in the South and experimentation with languages. Tatto, competenza intersensoriale, Tamburi a Sud e sperimentazione di linguaggi. |
Daniele GorretTHE MAN WHO TOUCHED TO SPEAK / L'UOMO CHE PER PARLARE TOCCAVA Daniele Gorret reads a passage from his short story L’uomo che per parlare toccava (The man who touched to speak). The rhythm of reading is visualized by moving words. Daniele Gorret has published several narrative books (Guanda, Garzanti, Mobydick among the others), until his recent Malattie Infantili di Anselmo Secòs. His short stories are contained in the collections Narratori delle riserve (Feltrinelli) and Racconti italiani del Novecento (Mondadori). He has worked a s a playwright and has published two essays on Alfieri. He has translated several French writers, from Sade to Gide, from Caillois to Céline, Ponge and Pinget. Daniele Gorret legge un passo del racconto L’uomo che per parlare toccava. Il ritmo della lettura è visualizzato da parole in movimento. Daniele Gorret ha pubblicato diversi libri di narrativa (Guanda, Garzanti, Mobydick tra gli altri), fino al recente Malattie Infantili di Anselmo Secòs. Suoi racconti sono presenti nelle raccolte Narratori delle riserve (Feltrinelli) e Racconti italiani del Novecento (Mondadori). È autore di testi teatrali e di due saggi dedicati ad Alfieri. Come traduttore ha curato l'edizione italiana di scrittori francesi, da Sade a Gide, da Caillois a Céline a Ponge e a Pinget. |
Paolo RosaIMMATURE LANGUAGES / LINGUAGGI IMMATURI Multi-touch technology introduces new forms of interaction among the manipulation of visual and acoustic images, alphabetic and non-alphabetic writing systems, and the ensemble of traces and inscriptions (see Maurizio Ferraris, Anima e iPad, Guanda) including rites, ceremonials and the regular and codified repetition of gestures. In a conversation with the curators, Paolo Rosa warns against reiterated and codified gestures used in a procedural way in multi-touch technology, opposing them with a more creative use in the sensitive and interactive environments planned by Studio Azzurro. Paolo Rosa is one of the founders of Studio Azzurro, a group of artistic research into new languages. He’s been interested in interactivity and multimedia for a long time and he has realized installations, shows, films and narrative museums. He is Head of Department at the Academy of Fine Arts of Brera in Milan and author of several essays. La tecnologia multi-touch introduce nuove forme di interazione tra la manipolazione delle immagini visive e acustiche, i sistemi di scrittura alfabetici e non alfabetici, e l’insieme di tracce e iscrizioni (cfr Maurizio Ferraris, Anima e iPad, Guanda) che comprende i riti, i cerimoniali, la ripetizione regolare e codificata del gesto. In una conversazione con i curatori, Paolo Rosa mette in guardia dal gesto reiterato e codificato impiegato in modo procedurale nella tecnologia multi-touch, opponendo un suo uso creativo negli ambienti sensibili e interattivi progettati da Studio Azzurro. Paolo Rosa è uno dei fondatori di Studio Azzurro, gruppo di ricerca artistica sui nuovi linguaggi. Da molti anni si interessa ai temi dell’interattività e del multimediale realizzando installazioni, spettacoli, film e musei narrativi. E’ Preside di Dipartimento all’Accademia di Brera di Milano e autore di vari saggi, il più recente L’arte fuori di sé (Feltrinelli). |
SHELF 3 / SCAFFALE 3THE ORNAMENT OF WORDS / IL DECORO DELLE PAROLE The soft litany of volutes meaning Heaven and Time and the serifs adorning the word carpet at Blackpool. La sommessa litania delle volute che significa cielo e tempo e le grazie tipografiche che ornano il tappeto di parole a Blackpool. |
Gordon YoungTHE COMEDY CARPET Gordon Young's work The comedy carpet , designed in collaboration with Why Not Associates, is a permanent installation along the seafront promenade in Blackpool, which celebrates in its 2,200 sq metres the most important British comedians and comedy writers from the early days of variety to the present . The 160,000 granite letters of various forms and shapes, embedded into concrete, test the limits of typographic art and invite to an interesting and original reading of the relationship between the written word and urban space. L'opera The comedy carpet di Gordon Young, progettata in collaborazione con Why Not Associates, è una installazione permanente sulla passeggiata del lungomare di Blackpool, che celebra in 2.200 mq i più importanti nomi della commedia britannica dagli inizi del varietà ai nostri giorni. Le 160.000 lettere in granito di varia forma e dimensione, incastonate nel cemento armato, sondano i limiti dell’arte tipografica ed invitano ad una interessante e originale lettura del rapporto fra la parola scritta e lo spazio urbano. |
Paola MolaA BOOK AS HEAVEN / UN LIBRO COME CIELO On the baroque ornament of a holy-water stoup the narrative weave of a volute, a finger and a flame. The complex relationship that images have to words in graphic, plastic and typographic contexts motivates the placement of Paola Mola's text next to Gordon Young's work and Giuseppe Di Napoli's reflections. The author is an art historian who has interested herself, among other things, in the relationship between sculpture and photography (Brancusi and Rosso exhibitions at Venice Guggenheim); she has edited the catalogue raisonné of Medardo Rosso and has curated Wildt exhibitions at Ca’Pesaro and at San Domenico Museums in Forlì. Sul decoro barocco di un'acquasantiera l'affabulazione tra una voluta, un dito e una fiamma. Il complesso rapporto che le immagini hanno con le parole nel contesto grafico, plastico e tipografico motiva l'accostamento del testo di Paola Mola all'opera di Gordon Young e alla riflessione di Giuseppe Di Napoli. L'autrice, storica dell'arte, si è occupata tra l'altro dei rapporti tra scultura e fotografia (mostre di Brancusi e Rosso al Guggenheim di Venezia), ha curato il Catalogo ragionato di Medardo Rosso e mostre di Wildt a Ca'Pesaro e ai Musei di san Domenico di Forlì.
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Giuseppe Di NapoliDRAWING AND WRITING / DISEGNO E SCRITTURA Giuseppe Di Napoli has a conversation with the curators about the relationship between images and words, drawing and writing. Expert in perception and visual production techniques, Giuseppe DI Napoli teaches at The Academy of Fine Arts of Brera and at the European Institute of Design (IED) in Milan. He is co-author of Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) and has published Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi) II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). Giuseppe Di Napoli conversa con i curatori sul rapporto tra immagine e parola, disegno e scrittura. Studioso di percezione e tecniche di produzione visiva, Giuseppe Di Napoli è docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Istituto Europeo del Design di Milano. E’ coautore di Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) e ha pubblicato Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi) II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). |
SHELF 4 / SCAFFALE 4WORDS IN FRONT AND BEHIND / PAROLE DI FRONTE E DI SPALLE Words which images turn their backs on, but also words preceding them and words told without their knowledge. Le parole alle quali le immagini voltano le spalle ma anche quelle che le precedono e quelle dette a loro insaputa. |
Morgan FisherWORDS IN FRONT / PAROLE DI FRONTE Morgan Fisher is a film director, visual artist, theorist, teacher and one of the fathers of structural film. In his works he analyzes the grammatical and also material components of film language: film cameras and projectors, shots, focus, film, frames, sound, spoken and written words. For this issue of warburghiana, the author presents a frame still from one of his most critically acclaimed film Standard Gauge and a written version of the introductory text scroll, which has been translated into Italian for the occasion. Morgan Fisher è regista, artista visivo, teorico e docente, uno dei padri del cinema strutturalista. Nelle sue opere analizza le componenti grammaticali e anche materiali del linguaggio cinematografico: le macchine di ripresa e di proiezione, l’inquadratura, la messa a fuoco, la pellicola, il fotogramma, il suono, la parola detta e scritta. Per questo numero di warburghiana, l’autore presenta un fotogramma tratto dal film Standard Gauge, uno dei suoi film di maggior successo critico, e una versione scritta del testo introduttivo a scorrimento, per l’occasione anche tradotto in lingua italiana.
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Bruno BaraLINGUISTIC AND EXTRA-LINGUISTIC WRITING / SCRITTURA LINGUISTICA ED EXTRALINGUISTICA Bruno Bara has developed a theory about the evolution of writing and numbers in which the compositional system of linguistic (i.e. syllabic and alphabetic) writing is separated from the associative system of extra-linguistic (i.e. pictographic and ideographic) writing according to the cognitive processes adopted. His theory offers a useful tool for investigating the relationship among writing, art and visual communication, particularly the writing systems integrated into works of visual art. Bruno Bara, Md, Ph.D. in Clinical Psychology, is Director of the Center for Cognitive Science at the University of Turin and Coordinator of the doctorate in Cognitive Sciences. He is also Director of the Schools of Cognitive Psychotherapy of Como, Turin and Genoa and Full professor of Psychology of communication. Bruno Bara ha sviluppato una teoria sull’evoluzione della scrittura e del numero nella quale il sistema composizionale della scrittura linguistica (sillabica e alfabetica) è separato dal sistema associativo della scrittura extralinguistica (pittografica e ideografica) sulla base dei processi cognitivi messi in atto. Il modello offre uno strumento utile per indagare sul rapporto tra scrittura, arte e comunicazione visiva, in particolare sui sistemi di scrittura integrati all’opera d’arte visiva. Bruno Bara, laureato in medicina e specializzato in Psicologia Clinica, è Direttore del Centro di Ricerca in Scienza Cognitiva dell’Università e Politecnico di Torino e Coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze Cognitive. E’ inoltre Direttore delle Scuole di Psicoterapia Cognitiva di Como, Torino e Genova e Professore ordinario di Psicologia della Comunicazione presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Torino.
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Luigi GrazioliRAHOTEP AND HIS SPOUSE: WORDS AND PICTURES / RAHOTEP E CONSORTE: PAROLE CON FIGURE A limestone statue of Rahotep can be found at the Egyptian Museum in Cairo; it acts as a tridimensional determinative for his name, which is written behind him (see Penelope Wilson, Hieroglyphs: A Very Short Introduction, OUP). The text, then, leads to the statue, which plays the dual role of determinative for the name and reference for the space it is in. Luigi Grazioli is inspired by this relationship between writing and sculpted image to write an ironic, clever and amusing story. Luigi Grazioli edits Nuova Prosa magazine and is copy editor at www.doppiozero.com. He has published some collections of short stories: Cosa dicono i morti (Campanotto), Racconti immobili (Greco&Greco) and Il primo Congresso del Sindacato dei Profeti Viventi (Effigie); he’s also author of the novels Lampi orizzontali, (Greco&Greco) and Tempesta (Effigie). Il Museo Egizio del Cairo conserva una statua in calcare di Rahotep che svolge la funzione di determinativo tridimensionale per il suo nome, scritto sulla lastra che ha alle spalle (cfr Penelope Wilson, Hieroglyphs: A Very Short Introduction, OUP). Il testo conduce perciò alla statua, che svolge la doppia funzione di determinativo per il nome e di riferimento plastico per lo spazio nel quale si trova inserita. Luigi Grazioli prende spunto da questa relazione tra scrittura e immagine scolpita per scrivere un racconto ironico, intelligente e divertente. Luigi Grazioli dirige la rivista Nuova prosa ed è redattore di www.doppiozero.com. Ha pubblicato i volumi di racconti: Cosa dicono i morti (Campanotto), Racconti immobili (Greco&Greco) e Il primo Congresso del Sindacato dei Profeti Viventi (Effigie); e i romanzi Lampi orizzontali, (Greco&Greco) e Tempesta (Effigie).
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Alessandro CarreraTIME WRITING SOUND AND VOICE / TEMPO SCRITTURA SUONO E VOCE In his essay about the feminine and maternal genealogy of writing (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera devotes a chapter to the relationship among writing, metre, rhythm, time and memory in Saint Augustine. An extract from that chapter, together with an e-mail exchange which contextualizes it, offers a starting point to meditate on this relationship. Alessandro Carrera, writer, essayist, translator and music critic, graduated in Theoretical Philosophy at the University of Milan. He has taught Italian Literature, Comparative Literature and Aesthetics in various universities in the USA and Canada. He has been teaching Italian Literature and Modern Culture at the University of Houston in Texas, where he is Director of Italian Studies, since 2001. Nel suo saggio sulla genealogia femminile e materna della scrittura (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera dedica un capitolo al rapporto tra scrittura, metrica, ritmo, tempo e memoria in Sant’Agostino. Un estratto dal capitolo, accompagnato da uno scambio di mail che lo contestualizza, offre un punto di partenza per riflettere su questo rapporto. Alessandro Carrera, scrittore, saggista, traduttore e critico musicale, si è laureato in Filosofia Teoretica all’università di Milano, Ha insegnato Letteratura italiana, Letteratura comparata ed Estetica in diverse università degli Stati Uniti e del Canada. Dal 2001 insegna Letteratura italiana e Modern Culture presso la University of Houston, in Texas, dove dirige il programma di Italiano.
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SHELF 5 / SCAFFALE 5IMAGES IN BRACKETS / IMMAGINI TRA PARENTESI The chronological direction of the line in alphabetic writing and a lay via crucis of images in visual metres: first station Tury-Hof. La direzione cronologica della riga nella scrittura alfabetica e la via crucis laica delle immagini nella metrica visiva: prima stazione Tury-Hof. |
Maria Theresia Litschauer[TRANSKRIPTION] The punctuation mark of ellipsis used by Maria Theresia Lischauer in [transkription] to point out the incongruous presence of the sculpture in the architectural text, defines the relationship between writing and visual arts in an original way. The epigraphic writing engraved at the basis of the National Socialist monument and the archigraphic one the artist used to critically underline how the terracotta monument is ideologically extraneous to the Social democratic popular housing complex where it was inserted in 1939, engage in a complex dialogue with sculpture and architecture. Il segno alfabetico di ellissi impiegato da Maria Theresia Lischauer in [transkription] per segnalare la presenza incongrua della scultura nel testo architettonico, articola in modo originale il rapporto tra scrittura e arti visive. La scrittura epigrafica incisa alla base del monumento nazionalsocialista e quella archigrafica impiegata dall’artista per esporre in modo critico l’estraneità ideologica del monumento in terracotta al complesso di residenza popolare socialdemocratico nel quale è stato inserito nel 1939, intrecciano un dialogo fitto e complesso con la scultura e l’architettura.
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Giuseppe Di NapoliWORDS AND IMAGES / PAROLE E IMMAGINI In a conversation with the curators Giuseppe Di Napoli reflects on the relationship between images and words, with reference to the visual root that can be found in the syntax of a sentence, observing that reading a line always means covering a route with your eyes, an act in which perception and memory are involved, so that what isn’t any more can actually be present. On this shelf, Giuseppe Di Napoli's contribution is placed next to Alessandro Carrera's, which reflects on the chronological direction of the line in alphabetic writing, in relation to the conception of time and memory in Saint Augustine. Expert in perception and visual production techniques, Giuseppe DI Napoli teaches at The Academy of Fine Arts of Brera and at the European Institute of Design (IED) in Milan. He is co-author of Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) and has published Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi) II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). In una conversazione con i curatori Giuseppe Di Napoli riflette sul rapporto tra immagine e parola, in riferimento alla radice di tipo visivo presente nella sintassi di una frase, osservando che la lettura di una riga è sempre accompagnata da un percorso dello sguardo che impegna percezione e memoria in modo tale da avere immediatamente presente ciò che non lo è più. Su questo scaffale, il contributo di Giuseppe Di Napoli è accostato a quello di Alessandro Carrera che riflette sul senso cronologico della riga nella scrittura alfabetica, in rapporto alla concezione del tempo e della memoria in Sant'Agostino. Studioso di percezione e tecniche di produzione visiva, Giuseppe Di Napoli è docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Istituto Europeo del Design di Milano. E’ coautore di Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) e ha pubblicato Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi) II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). |
Alessandro CarreraTIME WRITING SOUND AND VOICE / TEMPO SCRITTURA SUONO E VOCE In his essay about the feminine and maternal genealogy of writing (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera devotes a chapter to the relationship among writing, metre, rhythm, time and memory in Saint Augustine. An extract from that chapter, together with an e-mail exchange which contextualizes it, offers a starting point to meditate on this relationship. Alessandro Carrera, writer, essayist, translator and music critic, graduated in Theoretical Philosophy at the University of Milan. He has taught Italian Literature, Comparative Literature and Aesthetics in various universities in the USA and Canada. He has been teaching Italian Literature and Modern Culture at the University of Houston in Texas, where he is Director of Italian Studies, since 2001. Nel suo saggio sulla genealogia femminile e materna della scrittura (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera dedica un capitolo al rapporto tra scrittura, metrica, ritmo, tempo e memoria in Sant’Agostino. Un estratto dal capitolo, accompagnato da uno scambio di mail che lo contestualizza, offre un punto di partenza per riflettere su questo rapporto. Alessandro Carrera, scrittore, saggista, traduttore e critico musicale, si è laureato in Filosofia Teoretica all’università di Milano, Ha insegnato Letteratura italiana, Letteratura comparata ed Estetica in diverse università degli Stati Uniti e del Canada. Dal 2001 insegna Letteratura italiana e Modern Culture presso la University of Houston, in Texas, dove dirige il programma di Italiano.
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SHELF 6 / SCAFFALE 6SIGNS FOR FUN AND IN EARNEST / SEGNI PER GIOCO E SUL SERIO Words at the foot of sculpture with alphabetic signs of ellipsis and parking spaces in Finland. Parole ai piedi della scultura con segni alfabetici di ellissi e parcheggi in Finlandia. |
BondBRANDED ENVIRONMENTS Bond is a group of creatives and designers working in Helsinki who focus on branding and design. The branded environment they created for the Finnish Sports Federation is a project in an urban area in which the road signs are turned into ideographic writing, integrating their codes with those of sports fields. Bond è un gruppo di creativi e designers che lavorano ad Helsinki e si occupano principalmente di branding e design. Il branded environment creato per gli uffici della Federazione Sportiva Finlandese è un progetto di segnaletica che trasforma la superficie urbana in un supporto di scrittura ideografica, integrando i codici della segnaletica stradale con quelli dei campi da gioco. |
Maria Theresia Litschauer[TRANSKRIPTION] The punctuation mark of ellipsis used by Maria Theresia Lischauer in [transkription] to point out the incongruous presence of the sculpture in the architectural text, defines the relationship between writing and visual arts in an original way. The epigraphic writing engraved at the basis of the National Socialist monument and the archigraphic one the artist used to critically underline how the terracotta monument is ideologically extraneous to the Social democratic popular housing complex where it was inserted in 1939, engage in a complex dialogue with sculpture and architecture. Il segno alfabetico di ellissi impiegato da Maria Theresia Lischauer in [transkription] per segnalare la presenza incongrua della scultura nel testo architettonico, articola in modo originale il rapporto tra scrittura e arti visive. La scrittura epigrafica incisa alla base del monumento nazionalsocialista e quella archigrafica impiegata dall’artista per esporre in modo critico l’estraneità ideologica del monumento in terracotta al complesso di residenza popolare socialdemocratico nel quale è stato inserito nel 1939, intrecciano un dialogo fitto e complesso con la scultura e l’architettura.
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SHELF 7 / SCAFFALE 7STRICTLY SPEAKING / A RIGOR DI TERMINI Exact measures, boundaries, embossed writing and sacrifices on mount Gerizim. Misure esatte, confini, scrittura a rilievo e sacrifici sul monte Garizim. |
Paola MolaINCUNABULA OF OUR CULTURE / INCUNABOLI DELLA NOSTRA CULTURA A discourse about the Lion Gate: fragments, with the hypothesis of an iconography that can be traced back to a lost foundation myth of ordered space, be it cosmos, temple or city. The author is an art historian who has interested herself, among other things, in the relationship between sculpture and photography (Brancusi and Rosso exhibitions at Venice Guggenheim); she has edited the catalogue raisonné of Medardo Rosso and has curated Wildt exhibitions at Ca’Pesaro and at San Domenico Museums in Forlì. Frammenti di un discorso sulla Porta dei Leoni, con l'ipotesi di un'iconografia riconducibile a un perduto mito di fondazione dello spazio ordinato: sia esso cosmo, tempio o città. L'autrice, storica dell'arte, si è occupata tra l'altro dei rapporti tra scultura e fotografia (mostre di Brancusi e Rosso al Guggenheim di Venezia), ha curato il Catalogo ragionato di Medardo Rosso e mostre di Wildt a Ca'Pesaro e ai Musei di san Domenico di Forlì. |
Paola MolaWRITING AND SCULPTURE / SCRITTURA E SCULTURA A side note about the common root of the Italian words scultura (sculpture) and scrittura (writing) from the stem skarbh-, skar- , which means “cut, incise”. The author is an art historian who has interested herself, among other things, in the relationship between sculpture and photography (Brancusi and Rosso exhibitions at Venice Guggenheim); she has edited the catalogue raisonné of Medardo Rosso and has curated Wildt exhibitions at Ca’Pesaro and at San Domenico Museums in Forlì. Una postilla sulla comune radice dei vocaboli scultura e scrittura dal tema skarbh-, skar- , che significa incidere, scavare. L'autrice, storica dell'arte, si è occupata tra l'altro dei rapporti tra scultura e fotografia (mostre di Brancusi e Rosso al Guggenheim di Venezia), ha curato il Catalogo ragionato di Medardo Rosso e mostre di Wildt a Ca' Pesaro e ai Musei di san Domenico di Forlì. |
Joseph RykwertONE QUESTION / UNA DOMANDA Joseph Rykwert gives a written answer to a question which aroused during a telephone conversation about building techniques and the foundation rites of cities. Paul Philippe Cret Professor Emeritus of Architecture and Professor of Art History Architecture at the University of Pennsylvania, he is one of the most important architectural historian and the author of many influential works which have been translated into several languages. Joseph Rykwert risponde per iscritto a una domanda sorta in seguito a una conversazione telefonica sulle tecniche costruttive e i riti di fondazione delle città. Professore Emerito di Architettura di Storia dell’Arte dell’Architettura all’Università della Pennsylvania, è uno dei maggiori storici dell’architettura, autore di numerosi importanti saggi che sono stati tradotti in diverse lingue.
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SHELF 8 / SCAFFALE 8ORDER AND DISORDER / ORDINE E DISORDINE Vedic altars, sound objects and contemporary sanctuaries. Altari vedici, oggetti sonori e santuari contemporanei. |
Joseph RykwertONE QUESTION / UNA DOMANDA Joseph Rykwert gives a written answer to a question which aroused during a telephone conversation about building techniques and the foundation rites of cities. Paul Philippe Cret Professor Emeritus of Architecture and Professor of Art History Architecture at the University of Pennsylvania, he is one of the most important architectural historian and the author of many influential works which have been translated into several languages. Joseph Rykwert risponde per iscritto a una domanda sorta in seguito a una conversazione telefonica sulle tecniche costruttive e i riti di fondazione delle città. Professore Emerito di Architettura di Storia dell’Arte dell’Architettura all’Università della Pennsylvania, è uno dei maggiori storici dell’architettura, autore di numerosi importanti saggi che sono stati tradotti in diverse lingue.
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Haroon MirzaSANCTUARY Haroon Mirza’s is an original manipulation of languages, electronic streams, frequencies, disturbances, objects and technologies, where a rhythmic structure characterised by irregular periodization prevails. The irregular periodization of rhythm in his work Sanctuary is here connected to the order/disorder Joseph Rykwert writes about in his answer about the relationship between rite and building techniques. Sanctuary, 2009 is a sketch for a larger work based on the seminal period in New York’s nightlife that unified the technological, cultural and social developments that formed modern club culture. One of the earliest Technics turntables with pitch control (the function that allowed DJ’s to mix one record into the next) is spinning an old transistor radio round causing its antenna to set off an electro-audio composition of interference and affect, which sounds reminiscent of early acid house music. This is accompanied by the remixed voice of pioneering DJ, Francis Grasso emitting from another radio beside the assemblage. Quella di Haroon Mirza è una originale manipolazione di linguaggi, flussi elettrici, frequenze, disturbi, oggetti e tecnologie nella quale prevale una struttura ritmica caratterizzata da periodizzazioni irregolari. In questo capitolo, la periodizzazione irregolare del ritmo nell’opera Sanctuary è messa in relazione con l’ordine/disordine di cui scrive Joseph Rykwert nella sua risposta a proposito del rapporto tra rito e tecniche costruttive. Sanctuary, 2009, è un abbozzo per un lavoro più esteso basato sul periodo fecondo nella vita notturna di New York che ha unificato gli sviluppi tecnologici, culturali e sociali che formavano la moderna club culture. Uno dei primi giradischi Technics con pitch control (la funzione che permetteva al DJ di mixare un disco con il seguente) fa girare una vecchia radio a transistor, facendo emettere dalla sua antenna un composizione audio-elettrica di interferenza ed effetti, che ricorda la vecchia musica acid house. Tutto è accompagnato dalla voce remixata del pioniere dei DJ, Francis Grasso, che trasmette da un’altra radio vicino all’installazione. |
SHELF 9 / SCAFFALE 9SLAPS (INTERVAL) / SCHIAFFI (INTERVALLO) |
Antoine Defoort & Lou GalletINDIGENCE=ÉLÉGANCE (PAF) Indigence=élégance is the title of a transdisciplinary and anti-thematic collection of several performances, which also includes Paf, a duet with an extraordinary tension and rhythm. Antoine Defoort proposes an original formula which runs through the culture of audiovisual, narrative and performative bricolage, with sense of humor and un-linear movements from one thing to another. He is investigating new forms of expression in art, drama and music, forms which are permeable to narrative digressions, to the ambiguities of sounds and images, to the somewhat blind fury of actions, to the pressure of rhythm. Indigence=élégance è il titolo di una raccolta transdisciplinare e antitematica di varie performances che include anche Paf, un duetto caratterizzato da una tensione e un ritmo formidabile. Antoine Defoort propone una originale formula per attraversare la cultura del bricolage audiovisivo, performativo e narrativo con senso dell’umorismo e passaggi non lineari da una cosa all’altra. La sua è una ricerca in ambito artistico, teatrale e musicale di nuove forme espressive permeabili alla divagazione narrativa, all’ambiguità delle immagini e dei suoni, alla forza talvolta cieca delle azioni, alla pressione del ritmo. |
SHELF 10 / SCAFFALE 10LIGHT OF DURATION IN TIME / LUCE DEGLI INTERVALLI DI TEMPO Irregular and dynamic periodizations of rhythm, melodies, club culture, memory and Latin metres. Periodizzazioni irregolari e dinamiche del ritmo, melodie, cultura del club, memoria e metrica latina. |
Haroon MirzaSTAGE FRIGHT Stage Fright is a collaborative work with video installation artist, Laura Buckley and drummer from Django Django, Dave Maclean. Existing video by Buckley has been edited into short samples and made into a four-track musical score then reinstalled as a spatial installation. Haroon Mirza’s is an original manipulation of languages, electronic streams, frequencies, disturbances, objects and technologies, where a rhythmic structure of sound and light characterised by irregular periodization prevails. Stage Fright (Paura del palcoscenico) è un lavoro realizzato in collaborazione con l’artista Laura Buckley e Dave MacLean, batterista dei Django Django. Un video già esistente di Laura Buckley è stato campionato e trasformato in una partitura musicale a quattro tracce, poi impiegata nell’installazione. Quella di Haroon Mirza è una originale manipolazione di linguaggi, flussi elettrici, frequenze, disturbi, oggetti e tecnologie nella quale prevale una struttura ritmica del suono e della luce caratterizzata da periodizzazioni irregolari. |
Pipilotti RistPARASIMPATICO Parasimpatico is an exhibition of works by Pipilotti Rist, curated by Massimiliano Gioni for the Fondazione Nicola Trussardi, which has kindly acted as an intermediary with the artist and has supplied all the materials published in this issue. The title of the exhibition, which is set in the former Cinema Manzoni in Milan, refers to the division of the nervous system that governs the body’s involuntary functions. In the works of the artist, Cape Cod Chandelier, Nothing, Lobe Of The Lung, Rain Woman (I Am Called A Plant), Sip My Ocean, Solution For Man, Solution For Woman, Open My Glade, Extremities (smooth, smooth), Homo Sapiens Sapiens, the unceasing motion of the mechanical arm, that of the colours waving on bubbles, of images and colours in the projections, is a repeated and minimal breaking of a wave: the swaying and fluttering movement of images carried by melody is magical, dreamy and innocent, but disquieting at the same time. It recalls the fluctuations of the human mind which characterizes modern times. Courtesy Pipilotti Rist and Hauser & Wirth. Thanks to Artribune.tv, Marco Aprile, for the images of the exibition. La mostra Parasimpatico, curata da Massimiliano Gioni per la Fondazione Nicola Trussardi, che gentilmente ha fatto da tramite con l’artista e fornito i materiali pubblicati in questo numero, è una raccolta di opere di Pipilotti Rist ambientate negli spazi dell’ex cinema Manzoni a Milano. Il titolo della mostra si riferisce a quella parte del sistema nervoso che controlla le funzioni corporee involontarie. Nelle opere dell’artista: Cape Cod Chandelier, Nothing, Lobe Of The Lung, Rain Woman (I Am Called A Plant), Sip My Ocean, Solution For Man, Solution For Woman, Open My Glade, Extremities (smooth, smooth), Homo Sapiens Sapiens il movimento incessante del braccio meccanico, quello della luce e dei colori che ondeggiano sulle bolle, delle immagini e dei colori nelle proiezioni è un ripetuto e minuto frangersi di un’onda; il moto ondivago e ipnotico di immagini trasportate da una melodia, è magico, sognante e innocente ma al tempo stesso anche inquietante. È il moto ondivago della psiche che caratterizza l’età moderna. Courtesy Pipilotti Rist e Hauser & Wirth. Grazie ad Artribune.tv, Marco Aprile, per le immagini dell'esposizione.
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Alessandro CarreraTIME WRITING SOUND AND VOICE / TEMPO SCRITTURA SUONO E VOCE In his essay about the feminine and maternal genealogy of writing (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera devotes a chapter to the relationship among writing, metre, rhythm, time and memory in Saint Augustine. An extract from that chapter, together with an e-mail exchange which contextualizes it, offers a starting point to meditate on this relationship. Alessandro Carrera, writer, essayist, translator and music critic, graduated in Theoretical Philosophy at the University of Milan. He has taught Italian Literature, Comparative Literature and Aesthetics in various universities in the USA and Canada. He has been teaching Italian Literature and Modern Culture at the University of Houston in Texas, where he is Director of Italian Studies, since 2001. Nel suo saggio sulla genealogia femminile e materna della scrittura (Lo spazio materno dell’ispirazione.Agostino, Blanchot, Celan, Zanzotto) Alessandro Carrera dedica un capitolo al rapporto tra scrittura, metrica, ritmo, tempo e memoria in Sant’Agostino. Un estratto dal capitolo, accompagnato da uno scambio di mail che lo contestualizza, offre un punto di partenza per riflettere su questo rapporto. Alessandro Carrera, scrittore, saggista, traduttore e critico musicale, si è laureato in Filosofia Teoretica all’università di Milano, Ha insegnato Letteratura italiana, Letteratura comparata ed Estetica in diverse università degli Stati Uniti e del Canada. Dal 2001 insegna Letteratura italiana e Modern Culture presso la University of Houston, in Texas, dove dirige il programma di Italiano.
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Daniele GorretREADING Daniele Gorret reads a passage from his short story L’uomo che per parlare toccava (The man who touched to speak). The rhythm of reading is visualized by moving words. the author also reflects about rhythm which precedes meaning in the writing process. Daniele Gorret has published several narrative books (Guanda, Garzanti, Mobydick among the others), until his recent Malattie Infantili di Anselmo Secòs. His short stories are contained in the collections Narratori delle riserve (Feltrinelli) and Racconti italiani del Novecento (Mondadori). He has worked a s a playwright and has published two essays on Alfieri. He has translated several French writers, from Sade to Gide, from Caillois to Céline, Ponge and Pinget. Daniele Gorret legge un passo del racconto L’uomo che per parlare toccava. Il ritmo della lettura è visualizzato da parole in movimento. L'autore riflette anche sul ritmo che nel processo di scrittura precede il significato. Daniele Gorret ha pubblicato diversi libri di narrativa (Guanda, Garzanti, Mobydick tra gli altri), fino al recente Malattie Infantili di Anselmo Secòs. Suoi racconti sono presenti nelle raccolte Narratori delle riserve (Feltrinelli) e Racconti italiani del Novecento (Mondadori). È autore di testi teatrali e di due saggi dedicati ad Alfieri. Come traduttore ha curato l'edizione italiana di scrittori francesi, da Sade a Gide, da Caillois a Céline a Ponge e a Pinget. |
Giuseppe Di NapoliRHYTHM / RITMO In a conversation with the curators Giuseppe Di Napoli reflects on the perception of dynamic configurations and their relationship to memory, starting form some observations about rhythm as ordering principle that in art refers to both spatial and temporal forms. Expert in perception and visual production techniques, Giuseppe DI Napoli teaches at The Academy of Fine Arts of Brera and at the European Institute of Design (IED) in Milan. He is co-author of Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) and has published Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi), II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). In una conversazione con i curatori Giuseppe Di Napoli riflette sulla percezione delle configurazioni dinamiche e sul loro rapporto con la memoria, a partire da alcune osservazioni sul ritmo come principio ordinatore che in arte riguarda tanto le forme di natura spaziale quanto quelle di natura temporale. Studioso di percezione e tecniche di produzione visiva, Giuseppe Di Napoli è docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Istituto Europeo del Design di Milano. E’ coautore di Segno Spazio Forma Colore (Zanichelli) e ha pubblicato Disegnare e conoscere. La mano, l’occhio e il segno (Einaudi), II colore dipinto. Teorie, percezione e tecniche (Einaudi), I principi della Forma. Natura, percezione e arte (Einaudi). |
SHELF 11 / SCAFFALE 11PRESENT MEMORY / MEMORIA AL PRESENTE Fossil radiations, reconstruction of the past in the present and memory of the future. Radiazioni fossili, ricostruzione del passato nel presente e memoria del futuro. |
Elena Cologni and Lisa SaksidaROCKFLUID ROCKFLUID is based on a collaboration between artist Elena Cologni and Psychologist Dr Lisa Saksida, Department of Experimental Psychology, Cambridge University. The team also include: Sweet Gill (film director), Kirstin Bicknell (education coordinator) Roberto Crippa (art director, web producer). In the project, memory is considered in its fluid and solid states, as Dr Saksida suggests referring to the recollection of events. Memory in its archival state would be solid, and when in the process of resurfacing in the present it would be fluid. ROCKFLUD è un progetto basato sulla collaborazione tra l’artista Elena Cologni e la psicologa Lisa Saksida, (Dipartimento di Psicologia Sperimentale, Cambridge University). Il gruppo di lavoro include anche: Sweet Gill (regista), Kirstin Bicknell (coordinatore educativo), Roberto Crippa (art director e web producer). Nel progetto la memoria è considerata come solida e fluida, descrizione suggerita da Saksida in riferimento al momento del ricordare. Memoria che nella forma di achivio sarebbe solida e nel suo riaffiorare nel presente sarebbe fluida.
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Laurent GrassoMEMORIES OF THE FUTURE / MEMORIE DEL FUTURO Memories of the future, is a group exhibition at the Sean Kelly Gallery curated by gallery artist Laurent Grasso who has kindly supplied the published materials. Laurent Grasso's own work, such as the series of what appear to be 16th century paintings and drawings, Studies Into the Past, uses the conceptual notion of shifting temporalities and multiple temporalities existing simultaneously to create a surreal suspension in time. With this as the starting point for memories of the future, Grasso has assembled a diverse group of artists working across multiple media whose oeuvres he feels share similar conceptual concerns. These artists' work forces viewers to question traditional notions of time as it exists in a rigid, linear sequence. The abstraction of time and space, in some cases subtle, in others overt, is a common concern of all of the artists in memories of the future: Daniel Arsham, Davide Balliano, Matthias Bitzer, Martin Boyce, Pablo Bronstein, Ross Chisholm, Joseph Cornell, Marcel Duchamp, Laurent Grasso, Marine Hugonnier, Louise Lawler, Benoît Maire, David Maljkovic, Rita McBride, Christopher Orr, Pietro Roccasalva, Markus Schinwald and Claudia Wieser. Memories of the future è una collettiva organizzata alla Sean Kelly Gallery a cura dell’artista Laurent Grasso che ha gentilmente fornito il materiale pubblicato. Il lavoro di Laurent Grasso, come la serie di dipinti e disegni apparentemente del sedicesimo secolo, Studies Into the Past, usa la nozione concettuale di temporalità mutevoli o temporalità multiple, che esistono contemporaneamente, per creare una sospensione surreale del tempo. Utilizzando questo come punto di partenza per memories of the future, Grasso ha riunito un gruppo vario di artisti che lavorano con molteplici media e le cui opere condividono, a suo parere, simili preoccupazioni concettuali. Il lavoro di questi artisti mette in dubbio le tradizionali nozioni del tempo come sequenza rigida e lineare. L’astrazione di tempo e spazio, in alcuni casi sottile ed in altri palese, è un preoccupazione comune a tutti gli artisti di memories of the future: Daniel Arsham, Davide Balliano, Matthias Bitzer, Martin Boyce, Pablo Bronstein, Ross Chisholm, Joseph Cornell, Marcel Duchamp, Laurent Grasso, Marine Hugonnier, Louise Lawler, Benoît Maire, David Maljkovic, Rita McBride, Christopher Orr, Pietro Roccasalva, Markus Schinwald e Claudia Wieser.
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SHELF 12 / SCAFFALE 12APPENDIX / APPENDICE |
Davide VanottiHOMEPAGE AT ASILO BIANCO On Saturday October 27th at Museo Tornielli in Ameno (No), Aurelio Andrighetto, Riccardo Sinigaglia and Costanzo Zingrillo presented their new project Homepage http://www.homepageproject.it/HPPWEB.html with a reading by Davide Vanotti of preview excerpts from his latest novel, and musical improvisations by Riccardo Sinigaglia. Homepage, which Sinigaglia used as a musical instrument for his exhibition, is also a graphic and musical peritext , i.e. a peculiar way to lead the reader while reading a text: each act or movement of the musical improvisation also takes to a different part of the text itself. An example of the way writing and reading relate to visual arts posing questions about meaning construction. The texts read by Davide Vanotti come from his blog: http://malidor.wordpress.com/; they're reflections about contemporary men as passive users of images and words broadcast by media. http://www.asilobianco.it/it_IT/39%2cNews.html Sabato 27 ottobre alle ore 21, presso il Museo Tornielli di Ameno (No), Aurelio Andrighetto, Riccardo Sinigaglia e Costanzo Zingrillo hanno presentato Homepage, un loro nuovo progetto, attraverso letture di Davide Vanotti, tratte in anteprima dal suo nuovo romanzo, e improvvisazioni musicali di Riccardo Sinigaglia. Per la sua esibizione Sinigaglia ha usato come strumento homepage http://www.homepageproject.it/HPPWEB.html, che è anche un peritesto grafico e musicale, cioè un singolare modo di condurre il lettore alla “lettura” di un testo: ogni atto o “movimento” dell’improvvisazione musicale conduce a una parte diversa del testo. Un esempio di come la scrittura e la lettura dialogano con le arti visive ponendo alcuni problemi relativi alla costruzione del senso. I brani letti da Davide Vanotti sono tratti dal suo blog: http://malidor.wordpress.com/om, riflessioni sull'uomo contemporaneo, passivo fruitore di immagini e parole trasmesse dai media. http://www.asilobianco.it/it_IT/39%2cNews.html
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